I software PLM sono progettati per supportare un’ampia gamma di sistemi di numerazione delle parti, inclusi numeri parte intelligenti assegnati manualmente, numeri parte semi-significativi basati sulla categoria e numeri sequenziali di facile gestione. Ma quale è l’ approccio migliore ?
Queste note descrivono come progettare un sistema di numerazione delle parti breve, sequenziale e non significativo, e perché questa sia diventata la pratica di ingegneria preferita (in un altro articolo spiegheremo perché gli schemi di numerazione “intelligenti” siano complessi, fragili e costosi, nonostante offrano alcune regole utili).
A cosa serve il “Numero Parte”
Prendiamo in considerazione i requisiti essenziali per un sistema di numerazione delle parti: qualsiasi sistema di numerazione delle parti deve identificare in modo univoco un elemento approvato per un’applicazione specifica. L’identificazione accurata, coerente e inequivocabile sull’intero ciclo di vita di un pezzo è essenziale per un corretto montaggio, test e manutenzione del prodotto.
Dobbiamo assicurare che venga assegnato un nuovo identificatore ogni volta che una variazione degli attributi può avere un effetto significativo sulla forma, l’adattamento o la funzione dell’elemento nell’applicazione.
Una buona impostazione del “Numero Parte” ci permette di:
- Soddisfare i requisiti di progettazione distinguendo chiaramente una parte da altre parti quando la differenza è significativa.
- Garantire l’efficienza degli acquisti e della produzione ignorando le differenze quando queste non sono pertinenti nell’applicazione.
Regole per un buon sistema di numerazione delle parti
Lo schema di numerazione delle parti deve considerare fattori umani e come verrà utilizzato il progetto.
Il sistema di numerazione delle parti deve essere condiviso tra un gran numero di utenti. Persone che lavorano con centinaia o addirittura migliaia di “numeri parte” ogni settimana. Gli analisti di controllo dei documenti, i responsabili di magazzino, gli addetti agli acquisti, i supervisori di produzione ed il personale tecnico hanno bisogno di comunicare in modo preciso e conciso “numeri parte”, spesso al telefono in ambienti rumorosi e dispersivi.
Lunghezza “numero parte”
Per la maggior parte delle aziende, una consistente lunghezza di (fino a) 7 caratteri funziona in modo più che soddisfacente.
Lunghezza coerente
Tutti i “numeri parte” devono avere la stessa lunghezza. Le lunghezze variabili rendono difficile sapere se i caratteri sono stati omessi o troncati. Applicazioni software diverse tra loro possono elencare/listare o suddividere in modo imprevedibile lunghezze di testo diverse.
Lunghezza massima
Una progettazione pratica di “numerazione delle parti” dovrebbe tenere conto dei limiti della memoria umana a breve termine. Il “limite magico” è in genere considerato come 71. Molti anni di studio accademico, verificati dall’esperienza nel mondo reale, dimostrano che gli errori di inserimento dei dati aumentano in funzione dell’aumento dei caratteri coinvolti. Dopo una certa lunghezza, gli errori aumentano a una velocità crescente: a 15 caratteri, la probabilità di errore si avvicina al 100%2.
Ogni schema più lungo di 7 caratteri:
- anche solo per un breve utilizzo, richiede che la maggior parte degli utenti si annoti il “numero parte”, anziché semplicemente ricordarlo; e…
- aumenta la probabilità di errore di inserimento dati3.
Set di caratteri per il “numero parte”
Le migliori progettazioni di “numerazione parti” considerano la coordinazione “occhio-mano” nell’inserimento di dati, vale a dire “velocità e accuratezza dell’impiegato”, nonché la compatibilità con le comuni applicazioni e pratiche di ufficio.
Numeri, non lettere
I caratteri dei tasti “keypad” del computer sono più efficienti per gli utenti di grandi volumi. La zona tastiera “keypad” consente l’uso della “mano singola” ed il layout è facilmente memorizzato.
I caratteri numerici sono universali, visivamente distinguibili ed indipendenti dalle variazioni linguistiche locali. In molti “font”, i caratteri alfanumerici appaiono abbastanza simili ai numeri. Se il vostro prodotto è costruito o fornito in un altro paese, l’utente può facilmente inserire il “numero parte” sulla sua tastiera?
No “zeri iniziali”
Evitare di far iniziare un “numero parte” con il carattere “0” (zero).
Un numero che inizia con 0 ha due effetti sfortunati: alcune persone potrebbero scrivere 123 per la vostra parte 000123, inoltre alcune applicazioni software (come Microsoft Excel) scartano tutti gli zeri iniziali durante l’importazione, creando confusione nelle vostre “liste materiali” (BOM). Anche se questa regola riduce il vostro possibile universo di “numeri parte” del 10%, il costo ne vale la pena.
Trattini come delimitatori
Separare un “numero parte” in pezzi quando supera i (circa) 6 caratteri. Per un’efficace “data entry” limiteremo le nostre scelte di “delimitatore” a simboli sulla tastiera numerica.
I “numeri parte” vengono spesso usati come “nome file” per l’importazione delle “bill of material”, l’esportazione di “pacchetti di progettazione” e la visualizzazione di allegati di file. Pertanto, non utilizzare:
- Caratteri non consentiti per i nomi file come ad esempio: < > \ / : ” . | ? *
- Caratteri vicini alla linea di base del font (punto e sottolineatura) che possono essere nascosti in un collegamento ipertestuale. Ad esempio, 276543-01 è più ovvio ed evidente di 01 o 276543_01.
E mai utilizzare il carattere spazio
Il carattere delimitatore più sicuro è un trattino: 276543-00. Questo è il trattino (segno meno) sulla tastiera numerica, e non i caratteri Unicode en dash (-) o em dash (-).
Per coerenza, se il vostro schema numerico include un delimitatore, tutti i “numeri parte” devono condividere lo stesso formato. Ad esempio, non utilizzare -00 per alcune parti, -000 per altre, ed ignorare completamente la dash in altri.
Miglior soluzione progettuale per un “numero parte”
Tenendo conto delle regole sopra esposte, questa progettazione molto semplice del numero parte è stata applicata con successo in una vasta gamma di aziende, organizzazioni ed ambienti tecnologici:
Conclusione: Un sistema di numerazione parti che utilizzi 7 (o meno) caratteri numerici è il più facile da gestire per la maggior parte dei nostri utenti.
Da cinque a sette caratteri numerici ci permettono un universo di (sino a) 10 milioni (senza lo zero iniziale, 9 milioni) parti univoche, più di quanto la maggior parte delle aziende vedranno durante il loro intero ciclo di esistenza.
Raccomandazione: 6 caratteri numerici, senza delimitatore. Iniziando da 100001 ad incrementare.
Il nostro “numero parte” breve, numerico e non significativo consente il “data entry” più veloce, con la minor possibilità di errori. E’ la più efficiente soluzione per grossi volumi in acquisto, produzione, ricevimento merci, servizi ed altri ambiti in cui gli impiegati lavorano costantemente con una vasta gamma di “numeri parte”.
Il software PLM è in grado di generare facilmente il “numero parte” successivo in sequenza, prevenendo conflitti con “numeri parte” precedentemente assegnati, e permettendo di trovare parti basate sul numero (nel caso in cui lo si conosca) e su descrizione e/o altri attributi in caso contrario.
Se ora vi state domandando come le caratteristiche delle parti possano essere incluse nel vostro “numero parte”, state pensando ad un “numero significativo” (“intelligente”). Sebbene i sistemi di numerazione significativi non siano più considerati una buona pratica, noi cerchiamo di individuare i rischi ed offrire suggerimenti per evitare alcuni dei problemi.
Authorities per l’utilizzo di “numeri parte” brevi, numerici e non significativi
Gli esperti raccomandano fortemente l’uso di “numeri parte” brevi, numerici e non significativi. Non abbiamo trovato alcuna moderna “authority” che raccomandi l’assegnazione di “significati” nella numerazione delle parti.
Di seguito alcuni commenti rilevanti estratti dalla lista di libri che fanno letteratura sul PLM:
“Numeri parte” versus “numeri sorgente”
I “numeri sorgente” identificano gli oggetti venduti al mondo esterno.
In primo luogo, è importante distinguere i numeri di parte dai numeri sorgente (anche chiamati numeri prodotto, modello, catalogo, marketing, vendita).
Nelle comunicazioni con i clienti, un “numero sorgente” può fornire maggiore flessibilità rispetto al “numero parte” ingegneristico. Questa separazione consente di sostituire elementi ingegneristici non intercambiabili senza influenzare brochure, schede dati, cataloghi e materiali simili interfacciati verso il cliente.
I “numeri sorgente” stabili comunicano la continuità delle funzionalità nonostante le modifiche dei prodotti non intercambiabili. Una vettura BMW 325i costruita nel 2010 è molto diversa dalla versione venduta 25 anni prima, tuttavia i clienti di lunga data ne percepiscono l’evoluzione. I clienti, il personale di vendita e di marketing, i partner del canale di distribuzione e gli addetti agli acquisti dei clienti si riferiscono allo stesso prodotto generale, mentre l’ingegneria, nel tempo, crea radicali cambiamenti.
Tutte le modifiche alla parte sorgente sono, per definizione, “intercambiabili per l’applicazione” – ovvero, per scopi di marketing o di supporto. Questa intercambiabilità è mantenuta finché il supporto per il marketing o il prodotto considera l’elemento in evoluzione abbastanza simile alle versioni precedenti – non esistono criteri tecnici oggettivi. Le modifiche di ingegneria “non intercambiabili” semplicemente inficiano la revisione del numero di marketing (che non viene mai esposto all’esterno dell’azienda).
Per questa discussione, i termini “numero sorgente”, “numero intelligente”, “numero significativo” sono tutti usati per indicare la stessa idea.
Alcune aziende codificano caratteristiche marketing “high-level” nel “numero sorgente”: una sorta di numero catalogo “smart”.
I numeri di modello del prodotto, come quello BMW 325i, rappresentano generalmente caratteristiche molto generali. Oppure, i “numeri sorgente” – come il numero di acquisto di un resistore, la vite o la plastica progettata – potrebbero riassumere le specifiche pubblicate. Tuttavia, i “numeri sorgente” non possono codificare ogni specifica di una parte complessa, ma identificano solo le caratteristiche più utili. È improbabile che la maggior parte dei clienti si preoccupi di comprendere i dettagli specifici di numerazione, quindi il “numero intelligente” (se presente) dovrebbe essere il più breve e semplice possibile.
In ogni caso, resta il rischio di “significato”: gli errori di significato in un “numero sorgente” sono facili da commettere e costosi da correggere. Un vasto catalogo di prodotti o gli attributi di una parte molto complessa suggeriscono di orientarsi verso numeri di prodotto non significativi.